L’azienda è situata 5 km fuori dalla città di Lucca ma non soffre la sua vicinanza, l’immersione nell’ambiente bucolico è completo. La vista della colonica aziendale è da cartolina, davanti alla quale troviamo la vigna storica a impianto misto in termini di varietà. L’aria che si respira è di totale promiscuità e integrazione tra l’aspetto umano e quello naturale. Il rispetto della componente ambientale è tangibile, bastano comunque poche parole con il titolare dell’azienda per rendersi conto della scelta di vivere in un posto così prediletto non che possa sposarsi con una filosofia aziendale non rispettosa. L’azienda è certificata BIO dal 1995, e, ahimè per noi pistoiesi, si trova in buona compagnia nell’areale lucchese dove sono molte le aziende che hanno puntato su questa scelta aziendale.

"Per i produttori di vino la produzione biologica e biodinamica è una via senza uscita."

– Attilio Scienza – 

Siamo passati a bere Arcipressi 2018, un blend di varietà locali: ciliegiolo, canaiolo, malvasia nera e sangiovese. Il vino è goloso, spostato sul frutto e non sull’austerità, il tannino è comunque presente (siamo in Toscana mica in Beaujolais) e il finale è una lunghissima salivazione sapida. 

Terzo vino in batteria DOC Colline Lucchesi Fabbrica di san Martino rosso 2016, Sangiovese al 70% con saldo dei complementari ciliegiolo canaiolo e colorino. Definirlo un chianti classico in salsa lucchese non gli renderebbe onore perché le note di somiglianza si limitano alle percentuali delle varietà. Il sorso non lascia scampo, siamo davanti a un vino potente e conscio delle proprie possibilità. Il vino è pronto per accompagnare pietanze importanti ma la degustazione lascia ampi margini di immaginazione al cosa sarà tra qualche anno quando i terziari si saranno espressi pienamente e i tannini leggermente addomesticati. 

Il primo vino degustato è stato il DOC Colline lucchesi bianco San Martino 2019, un blend di vermentino, malvasia e trebbiano. Questo vino esce dopo due anni dalla vendemmi per garantirne la completa fusione tra le varie varietà raggiungendo un perfetto equilibrio. Subito acquistata una bottiglia da riprovare tra qualche anno.

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Conclusioni
Tre vini degustati tre espressioni diverse di un territorio. Il fatto di non aver preso una decisione unanime sul “vino della giornata” ci mostra come la strada aziendale di creare vini diverse per occasioni diverse sia corretta anche in ottica di abbracciare più fasce di mercato possibili.
A mio parere il Fabbrica di San Martino rosso migliore della giornata.
Riccardo
Il mosto di oggi

David, Riccardo, Veronica, Davide, 

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